Il Tso non è terapia ma tortura. Vallo della Lucania: Riprende il processo ai sanitari per la morte di Francesco Mastrogiovanni

Il 4 ottobre scorso è ripreso il processo penale a carico dei sanitari e degli infermieri che, colpevolmente, hanno concorso a provocare la morte di Francesco Mastrogiovanni, deceduto nel 2009 a seguito di un Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Nonostante il rinvio a giudizio medici ed infermieri sono scandalosamente tuttora in servizio e la locale Asl non ha neppure provveduto a richiederne cautelarmente la sospensione.
Lasciando tutti esterefatti il Direttore Sanitario, Pantaleo Palladino, nel temtativo di coprire gli illeciti operati dai medici e dagli infermieri sotto accusa, ha laconicamente affermato che la “contenzione è una terapia”, nonostante esistano schiaccianti prove audiovideo delle truci torture e trattamenti a cui è stato sottoposto per ben 4 giorni consecutivi, legato mani e piedi, senza acqua nè cibo, un uomo perfettamente sano di mente e inoffensivo.
Il Tribunale di Vallo della Lucania ha ammesso la costituzione di parte civile del Movimento per la Giustizia
Robin Hood, che attraverso la rete campana di Avvocati senza Frontiere vigila affinché il processo si svolga regolarmente e tutti i responsabili siano finalmente puniti con l’adeguata severità che il caso merita, senza sconti nè scappatoie.
Prossima udienza il 18 ottobre 2011.
Di seguito l’intervista di Radio Radicale alla nipote di Francesco Mastrogiovanni, Sig.ra Grazia Serra.
T.S.O.: CURA O TORTURA? ASSASSINIO MASTROGIOVANNI. LA LEGGE BASAGLIA 32 ANNI DOPO.

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