ATTO DI ACCUSA E DENUNCIA CONTRO I GIUDICI DELLA CORTE D'APPELLO DI BRESCIA

 ATTO DI ACCUSA E DENUNCIA IN MERITO ALLA SENTENZA n. 837/2007 DELLA I ^ SEZIONE CIVILE DELLA CORTE  DI APPELLO DI BRESCIA. A cura di Francesco Di Lorenzo.

Di seguito pubblichiamo il testo integrale della denuncia in oggetto, come pervenutaci dal diretto interessato a cui manifestiamo tutto il ns. appoggio e solidarietà. 

“In premessa va comunque precisato che la sentenza era meritevole  di un  ricorso per Cassazione. Purtroppo ciò non si è verificato per le disastrose condizioni  economiche del sottoscritto causate dal comportamento di un avvocato del quale è inutile fare il nome perché ormai il fatto è risaputo. Dopo aver bussato a mille porte, nessuno ha ritenuto di fargli credito. La Cassazione avrebbe senz’altro rilevato i grossolani errori commessi in fase di  appello. Primo fra tutti, quello di giudicare inammissibile  una querela di falso senza dare la benché minima motivazione sulla decisione ed in tempi congrui atti a potersi opporre.

Col presente documento, il sottoscritto DENUNCIA ed ESPONE quanto segue:

La   I ^ sezione civile della Corte d’Appello di Brescia, nella  sentenza n. 837/2007  del 4.7.2007 giudica inammissibile una “querela di falso” presentata dal sottoscritto nel corso della causa civile con Bergamo 2 srl per una lettera falsificata dal legale di quest’ultima e così prodotta nel fascicolo principale della causa, quello del giudice.

Ciò gli fu consentito, a mia insaputa, dal mio avvocato che tradì il mandato.

Senza entrare nei particolari aberranti dei 20 anni di causa trascorsi tra umiliazioni, furti e saccheggi da parte di questi assatanati che grazie all’inerzia dei giudici del Tribunale e al tradimento di un avvocato disonesto, hanno causato danni irrimediabili a me e alla mia famiglia. Dopo 17 anni il GOA di Bergamo mi attribuisce la ragione. Costoro prima tentano di trattare  ma poi decidono per l’appello. L’esecuzione del I° grado viene sospesa dalla Corte. Si decide col mio legale di presentare appello incidentale e la predetta querela di falso. Quest’ultimo con mille pretesti tentò di ostacolare la presentazione di questa querela attraverso motivazioni poco convincenti e penso che il suggerimento di non presentare il documento sia venuto proprio da qualcuno che aveva interesse in tal senso. C’è da dire che se la querela di falso fosse stata ammessa, alla fine l’avvocato Vittoni avrebbe subìto un processo per falso come prevede il Capo III – della falsità in atti del C.P. e in modo anche continuato, ai sensi art. 81C.P.  poiché la lettera falsificata l’ha proposta in tutte le memorie prodotte nei 20 anni di causa. Finanche nella fase d’interpello ai sensi dell’art. 222 c.p.c. nel corso dell’istruttoria della querela, aveva deciso di avvalersi del documento. Il fatto che il mio avvocato ( Rocchi – del quale conservo la lettera !) continuasse  ad ostacolare la presentazione della querela di falso, sostenendo che era un fatto penale e non civile. Mi ha dato molto da pensare, dopo l’esito della causa. Perché non voleva il mio avvocato che si presentasse questo documento?  Io mi ero informato e sapevo che aveva importanza sull’esito della causa civile, come sostiene la Corte di Cassazione nella sentenza n. 12399 del 28.05.2007. Pertanto ritengo che questi giudici abbiano deciso in quel modo, soprattutto per salvare l’avvocato da un possibile procedimento penale poiché questo si era reso responsabile nel produrre un documento della controparte in modo  contraffatto e poiché nella sua funzione di avvocato difensore, funge anche da pubblico Ufficiale,  è perseguibile ai sensi degli art. relativi al capo III °- della falsità in atti- del C.P. ( come già esposto) ed ai sensi dell’art. 374 C.P. per la frode processuale, e dell’art. 81 C.P.  poiché per quanto già esposto, il reato non è mai cessato, quindi si tratta anche di reato continuato. Credo che di questo il mio avvocato fosse al corrente, ma tentava di dissuadermi su mandato dell’avversario o di chi aveva interesse in questo.

Ritenevo importante che il documento fosse acquisito agli atti nella sua integralità in quanto rappresentava un ostacolo alla lettera di diffida inviata dalla controparte all’inizio della causa. Fu appunto la lettera falsificata, che metteva in mora la società ancora prima che questa decidesse di inviare lettera di diffida. La società tralasciò di rispondere a quella lettera che chiedeva legittimamente di avere prove della propria situazione debitoria presente nella fattura n. 17 nella quale appariva , tra le altre cose una richiesta che si riteneva illecita ma nessuno seppe dare certezza alla cosa. Solo recentemente si è saputo dall’ Istituto bancario che quella era una richiesta illegittima e quindi, come io giustamente pensavo,  appariva come un tentativo di estorsione di denaro a tutti i condomini, e  che,comunque,  si trattava di interessi passivi non dovuti che gravavano soltanto su chi aveva ricevuto e utilizzati i soldi di quell’anticipazione, cioè la società Bergamo 2 srl. 

Ritengo responsabili della cosa sia l’avvocato difensore (Vittoni), sia la società Bergamo 2 Srl. Chiedo l’intervento della  la S.V. su questa vicenda sulla quale si sono consumati numerosi reati quali: furti; sequestri di mobili ed effetti personali non più ritrovati; utenze peraltro pagate e 14.250.000 di Lire versate quali rate anticipate e non rimborsate le quali, oggi ammonterebbero a circa € 23.000 con interessi e rivalutazione. Va detto inoltre che una famiglia è stata messa allo sbando per questa vicenda dove ha subìto ed anche pagato le pretese del primo avvocato che ha tradito ( ne  è a conoscenza l’Ordine di Bergamo, ma non l’hanno mai voluto mettere per iscritto, anzi l’hanno assolto) e dei suoi eredi che grazie a degli stratagemmi legali hanno acciuffato oltre 22.000 €  oltre quello già pagato a  mani del congiunto.

Questo quale premio per aver rovinato la vita mia e della mia famiglia in combutta con l’atro filibustiere. I due hanno distrutto la serenità, l’avvenire dei figli e di una famiglia che potrà sopravvivere, non so per quanto ancora, soltanto attraverso carità cristiana e questo non mi sembra giusto per chi ha dato anni di vita allo Stato Italiano. Altro che costoro, difensori soltanto del proprio benessere e della Casta a cui appartengono. Mi appello alla coscienza di chi è chiamato a rendere giustizia. Sembra, però, che questo non importi a nessuno perché sono state presentate denunce, esposti al C. S. M.,  al Capo dello Stato, al Governo, al Ministero della Giustizia ed anche agli organi di stampa italiani ed anche esteri: sembra che sia stato costruito un muro a protezione per queste persone che non so più come definire.  

Chiedo infine di essere informato ai  sensi  di legge e di essere avvisato sulle decisioni che La  S.V. prenderà in merito. Gli allegati sono  parte integrante della denuncia.

Allegati alla denuncia:

            1 – Esposto   inviato al C.S.M. (ad oggi nessuna risposta  neanche  su esplicito        

                 invito del Presidente della Repubblica)                  

2- Notizie (verificabili) sui trascorsi della società

3- Lettera dal Quirinale

4- Ultima lettera per il Capo dello Stato e p.c. Ministero Giustizia.

5- Considerazioni sulla sentenza              

In fede   Francesco Di Lorenzo

Lascia un commento


NOTA - Puoi usare questiHTML tag e attributi:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>