Vassallo e Mastrogiovanni. Un Sindaco e un anarchico. Due omicidi senza movente?
E’ stato sicuramente terribile per tutti apprendere la tragica notizia dell’assassinio del sindaco Vassallo che, ininterrottamente, per 15 lunghi anni ha amministrato Pollica, un piccolo comune della provincia di Salerno. Dalle colonne di Repubblica di oggi ne parla persino Roberto Saviano.
E’ stata la camorra? O altro?
E’ certo che con la morte di Vassallo viene messo definitivamente a tacere il mistero del T.S.O. (Trattamento sanitario obbligatorio), da lui abusivamente disposto presso il locale “lager psichiatrico” di Vallo della Lucania, nei confronti del povero maestro di scuola Francesco Mastrogiovanni che lo ha condannato a morte la scorsa estate 2009.
Come molti ricorderanno per il suo preannunciato assassinio a sangue freddo sono già stati rinviati a giudizio ben 18 imputati, a partire dal Primario del reparto di psichiatria e da altri cinque medici del reparto per avere formato false cartelle cliniche, occultando i disumani trattamenti, da torturatori medioevali, a cui era stato sottoposto Francesco Mastrogiovanni, durante il T.S.O., il quale veniva barbaramente legato mani e piedi per oltre 80 ore, sino a provocarne la morte.
Il processo, dapprima fissato con rito immediato, per il 28 giugno scorso avanti al Tribunale monocratico di Vallo della Lucania, è stato rinviato al 30.11.2010 per i soliti “difetti di notifica“, con cui spesso la storia giudiziaria insegna mafiosi e colletti bianchi riescono a farla franca.
Con Vassallo non sarà quindi più possibile approfondire nelle sedi competenti la questione dell’anomalo T.S.O. eseguito nel territorio di un altro comune, disposto, purtroppo, proprio dallo stesso Sindaco Vassallo, assassinato da mani ignote, il quale era il principale teste che avrebbe potuto svelare gli oscuri retroscena di un altro omicidio politico-mafioso, legalizzato dallo Stato Italiano. Quello di Francesco Mastrogiovanni, reo di essere “anarchico”.
Per amore di verità con riferimento al suo operato di amministratore il Sindaco Vassallo non è stato solo campione di legalità come scrivono più o meno tutti i giornali.
Nel suo comune ormai non aveva più avversari politici.
L’ultima volta si è presentata solo la sua lista. E tranne la parentesi di qualche mese per aggirare la legge sulla elezione diretta del sindaco, era sindaco da una quindicna di anni.
C’erano varie denunce nei suoi confronti – secondo quanto si apprende dalle fonti giornalistiche – per estorsione, concussione e reati contro l’amministrazione della giustizia.
Anche il Comitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni aveva presentato un esposto denuncia anche contro di lui, in relazione ai tragici fatti del 31 luglio 2009.
A riguardo, lo stesso Sindaco Vassallo in un intervista ammise essere un provvedimento eccezionale ed averne firmati al massimo tre in tutta la sua vita.
E allora perché proprio nei confronti dell’innocuo Franco? Mentre stava tranquillamente trascorrendo alcuni giorni di vacanza in un campeggio a San Mauro del Cilento.
Perché i Carabinieri vanno a prelevarlo per l’ennesima volta con la forza?
Perché circondano il suo bungalow con un inusitato spiegamento di forze neppure si trattasse di un pericoloso latitante o di un mafioso, seppure non avesse commesso alcun reato?
Perché viene ordinato di portarlo presso il famigerato reparto psichiatrico di Vallo della Lucania, dove Franco scongiurava, senza opporre alcuna forma di resistenza, di non essere ospedalizzato, certo che questa volta non ne sarebbe uscito vivo?
A chi dava fastidio o cosa sapeva e aveva denunciato Franco Mastrogiovanni?
Le risposte ufficiali sinora date non sono convincenti.
Quello che appare come un dispiegamento di forze per catturare un importante criminale viene giustificato da ragioni pressoché banali e del tutto fumose, fermamente contestate dai parenti e conoscenti della vittima. Mastrogiovanni, la sera del 30 luglio avrebbe generato caos e panico guidando a forte velocità la sua auto nel centro abitato del comune di Acciaroli, la mattina successiva la cosa si sarebbe ripetuta nel centro di Agnone Cilento, provocando il tamponamento di una vettura. Ma è stranamente il Sindaco di Pollica A. Vassalo, ad avvisare la polizia municipale e sarà sempre lui a sottoscrivere l’ordine di ricovero ospedaliero.
Singolarmente, a riguardo non risulta alcuna denuncia da parte di chicchesia e l’autovettura di Franco non riporta alcuna forma di danno, neppure lieve. Era quindi fondato il sospetto del povero Mastrogiovanni che se lo avessero riportato nel lager psichiatrico di Vallo della Lucania non ne sarebbe uscito vivo.
La circostanza riferita dai vigili urbani di Pollica e quindi anche dal sindaco Vassallo, secondo cui Francesco la sera del 30 luglio 2009 avrebbe attraversato con la sua auto a folle velocità l’isola pedonale di Acciaroli è stata smentita anche da un indagine giornalistica di Massimo Romano giornalista del mensile “Il Cilento”, che recatosi sul posto nei giorni successivi al verificarsi dei fatti, ha potuto appurare che nessuna delle diverse persone intervistate ha visto mai una scena del genere (auto a folle corsa nell’isola pedonale). Anzi un locale operatore turistico riferisce di aver assistito all’attraversamento dell’isola pedonale da parte di Francesco con la sua auto, in MODO NORMALE, A PASSO LENTO e non a folle corsa. Ma, singolarmente, i vigili scrivono contraddittoriamente che aveva lo sguardo fisso nel vuoto e andava ad altissima velocità la sera del 30 luglio 2009.
C’è da chiedersi come si può andare ad alta velocità ed avere lo sguardo fisso nel vuoto? E, come si fa a vedere lo sguardo di una persona alla guida di un auto che va ad altissima velocità?
Lo stesso Sindaco Vassallo aveva denunciato collusioni e deviazioni tra le forze dell’ordine.
A questo punto c’è da chiedersi chi aveva interesse a rappresentare al Sindaco di Pollica una falsa situazione di pericolo, tanto da indurlo a disporre un T.S.O.?
Nell’esposto presentato contro Sindaco, Vigili, Carabinieri (questi ultimi scrivono che la mattina del 31 alle ore 8.30 scendono da Pollica ad Acciaroli per fare il TSO al Mastrogiovanni), etc., i parenti di Francesco chiedono al P.M. di verificare la sussistenza della contestazione di eventuali infrazioni al codice della strada. Se è vero quello che hanno detto a proposito del comportamento di Francesco alla guida della sua auto la serata del 30 luglio, come mai i vigili non hanno elevato delle contravvenzioni?
Come mai quel fatidico 31 luglio 2009 Francesco viene ugualmente sottoposto a T.S.O., seppure non abbia opposto alcuna resistenza alla sedazione farmacologica?
Come mai è il Vassallo, Sindaco TERRITORIALMENTE INCOMPETENTE a disporre tale disumano trattamento? Come mai il primo T.S.O. – nel 2002 – Francesco lo subiva proprio nello stesso Comune di Pollica?
I parenti denunciano tra l’altro di non avere mai capito i motivi di tale primo TSO.
Noi il perché non lo sappiamo, ma è chiaro che la Procura territorialmente competente dovrà svelare le ragioni di entrambi gli omicidi.
Alla fiaccolata a cui diamo la ns. adesione dovrà venire perciò ricordato per amore di verità e giustizia anche Francesco Mastrogiovanni, affinché non sia dimenticato e venga fatta luce sul perché di quell’ingiustificato provvedimento amministrativo che ne ha provocato la morte.
http://www.lavocedirobinhood.it/Articolo.asp?id=201&titolo=T.S.O.: CURA O TORTURA? ASSASSINIO MASTROGIOVANNI. LA LEGGE BASAGLIA32 ANNI DOPO .
Avvocati senza Frontiere
Posted, 7 settembre 2010
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