SUL CONCORSO TRUCCATO PER ASPIRANTI MAGISTRATI DI MILANO-RHO

Spettabile Redazione,

Colgo l’occasione per ringraziarVi di aver pubblicato il brillante servizio sul concorso truccato per aspiranti magistrati di Milano-Rho, a cui anch’io ho partecipato, restando vivamente deluso e amareggiato per la totale assenza di serietà e controlli.

Vorrei a riguardo aggiungere la descrizione di due eventi strettamente connessi ai fatti da Voi ben ampiamente denunciati.

In un’intervista ad Italia Oggi del 24/11/2008, la dott.ssa Celentano accusò i candidati di non aver protestato con gli organi deputati al controllo ed alla vigilanza. Quanto affermato non è corrispondente al vero, atteso che prima della dettatura della traccia di diritto amministrativo del giorno 19/11/2008 (durante i famosi fatti)  io ed altri sette candidati fummo ricevuti dal Presidente della commissione Fumo per esporre i fatti accaduti. Con molta cortesia il presidente verbalizzò di proprio pugno le nostre dichiarazioni, chiedendo conferma al Comandante della Polizia Penitenziaria presente, il quale accertò la veridicità di quanto da noi affermato. Il verbale reca la sua firma, quella del segretario, del dirigente dell’uff. concorsi e degli otto candidati ricevuti. L’ottenimento di tali, ormai famose, verbalizzazioni è stato oggetto di diverse richieste scritte da parte mia sia alla IX° Commissione del C.S.M., che all’Ufficio III° Concorsi presso il Ministero della Giustizia, con la finalità di ricevere tale verbale, giusta possibilità di accesso prevista dalla l.241/90 e successive. Gli organi menzionati dopo aver lungamente tergiversato sull’oggetto delle mie istanze, alimentando un improprio equivoco; finalmente con provvedimento del 21/01/2010 hanno negato l’accesso agli atti (e quindi al documento) con una motivazione a dir poco fantasiosa. Hanno rilevato la mancanza del mio diritto in quanto non appartenevo alla “lista” degli espulsi. Quanto affermato smentisce le parole senza riscontro del dirigente dell’Ufficio Concorsi. In particolare sono circa tre mesi che sto attendendo la pronuncia del TAR Lazio adito  riunitosi in camera di consiglio il 28 aprile per deliberare una ordinanza di esibizione o negazione, senza trovare ancora alcun riscontro.

Questo vorrà pur significare qualcosa?

In secondo luogo lo stesso dirigente nel comunicarmi la decisione mi ha, credo impropriamente o con secondo fine inviato una comunicazione del CSM indirizzata al Ministro Alfano, cosa che ancora adesso stento a comprendere. Infatti mi sfugge il perché un Ministro debba essere investito del rapporto epistolare intercorrente tra il sottoscritto e l’Ufficio Concorsi.

La dott.ssa Celentano ha anche affermato, nella citata intervista, che l’ingresso del materiale illecito rinvenuto era il frutto dell’enorme quantità di volumi da verificare da parte del personale addetto. Quest’affermazione sembra una risposta a dir poco dilettantesca, in quanto il personale deputato al controllo è ben istruito ed addestrato sul come svolgere il proprio lavoro correttamente. Se non lo fosse vorrebbe significare una grave carenza organizzativa che ricadrebbe interamente in capo allo stesso ufficio concorsi. Pertanto è difficile pensare a qualche mera distrazione da parte di soggetti che da anni svolgono questo ruolo.

FT (lettera firmata da aspirante magistrato)

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