Corte Ue: legge su responsabilità civile magistrati da modificare
Arrestato Giudice corrotto dalla Sacra Corona Unita
Il pubblico ministero di Taranto, Matteo Di Giorgio, è stato arrestato oggi dai Carabinieri del Comando provinciale di Potenza con l’accusa di concussione. Di Giorgio è stato posto agli arresti domiciliari al termine di un’inchiesta avviata circa due anni fa e basata su denunce di cittadini che si ritenevano danneggiati dal magistrato. Di Giorgio avrebbe compiuto atti contrari ai suoi doveri di ufficio per garantire l’impunità a un bar “completamente abusivo”, rivolto minacce neanche troppo velate ad un consigliere comunale, intimidazioni e molto altro, tutto in cambio di utilità. E’ il ritratto del pm che emerge dall’ordinanza con cui è stato posto ai domiciliari nella sua casa di Castellaneta, nel Tarantino. Nell’inchiesta ci sono anche altri due indagati per cui è scattato il divieto di dimora a Castellaneta.
Addio alla famigerata Equitalia. Basta ai prelievi forzosi nei confronti dei cittadini sardi!

Per una volta il Popolo ha combattuto e – forse – vinto la sua battaglia!
Una vittoria ottenuta grazie alla fortissima spinta delle proteste capeggiate dal cosidetto “Popolo delle partite Iva” che in tutta la Sardegna hanno combattuta una strenua battaglia contro Equitalia e sfociate nel clamoroso digiuno di un gruppo di donne che si sono accampate davanti al palazzo della Regione Sardegna.
Il Consiglio regionale ha deciso così di approvare un ordine del giorno unitario che da’ l’addio alla famigerata Equitalia, accusata di prelievi forzosi nei confronti di tanti cittadini sardi.
La Giunta si è impegnata a trasmettere al nuovo Governo il disegno di legge costituzionale – varato ieri dalla Giunta regionale – che si pone come obiettivo primario quello di riscuotere le tasse e i tributi direttamente in Sardegna, con una apposita Agenzia regionale. La speranza di tutti è naturalmente che questa Agenzia regionale non si trasformi in una “Equitalia in salsa sarda”.
SOSTENIAMO BRUNO FALZEA VITTIMA DELLA MAFIA DELLE ASTE
Un’altra vergogna all’italiana… Un onesto cittadino rischia di vedere venduta all’asta la sua casa poichè, dopo 8 anni di causa giudiziaria, viene coinvolto nel fallimento della società costruttrice nonostante avesse già pagato l’intera somma d’acquisto. Da oltre 20 anni porta avanti interminabili vertenze legali, dove sembra scontrarsi contro un… gigantesco muro di gomma composto da un losco intreccio di politica, organi di giustizia, massoneria e quant’altro…http://www.facebook.com/messages/?action=read&tid=id.283496051693741#!/groups/103101053071055/
AIUTIAMO AURORA STRAPPATA DALLA MAMMA A TORNARE A CASA!
I FIGLI MINORI E DEI LORO GENITORI manifesteranno al fine di far tornare da sua mamma una bambina che dal 14 novembre 2007 é stata ingiustamente collocata presso una comunità in Provincia di Domodossola.Siamo stanchi di assistere alla prevaricazione dei più forti contro i più deboli.
Siamo stanchi di assistere alla cancellazione dei diritti inalienabili dei cittadini e in particolar modo di bambini innocenti.
Siamo stanchi di assistere alle speculazioni economiche sulla pelle della gente e sui Minori.
Se in alcuni paesi si sono attivate rivoluzioni per abbattere i dittatori, che hanno ridotto alla fame la popolazione, noi diciamo che dopo la rivoluzione del pane in Italia è arrivata l’ora di fare la rivoluzione del CUORE!
I Tribunali per i Minorenni non devono remare contro la famiglia.
I Servizi Sociali devono essere riformati.
Basta con le caste/lobby e con lo sperpero di danaro pubblico per ottenere solo continui fallimenti.
Nelle comunità / case famiglia ecc ecc, CHE NESSUNO CONTROLLA ci dovrebbero andare solo i Minori abbandonati o maltrattati e l’affidamento o l’adozione a soggetti terzi dovrebbe avvenire solo dopo aver valutato con attenzione il ramo parentale fino al 4° grado come già prevede la legge.
Inoltre il giorno 6 di maggio ore 14:00 Annarita sarà ospite nuovamente in RAI 1 per promuovere anche la manifestazione.
Infine si ringraziano le Associazioni: Papà Separati Lombardia ONLUS e Papà Separati Torino per il sostegno fornito a questa mamma.
L’INDIFFERENZA E L’EGOISMO UCCIDONO IL FUTURO DI TUTTI!
N.B. striscioni identificativi ecc.. verranno visionati dall’Associazione Genitori Negati quale garante nei confronti della questura.
Ass.Ni Genitori Negati & Figli Liberi
VITERBO. NUOVO CASO CUCCHI. MUORE DOPO AVER DENUNCIATO IL PESTAGGIO DELLA POLIZIA
«Mi hanno pestato mentre mi arrestavano: sono stati i poliziotti alla stazione Termini...».
L’ ipotesi di un nuovo caso Cucchi è stata avanzata dallo stesso garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni. Il nuovo assassinio di Stato ha per protagonista Cristian De Cupis, giovane romano di 37 anni, residente alla Garbatella, che secondo quanto rivelato dal suo difensore ha denunciato l’ aggressione ai medici del pronto soccorso dell’ ospedale Santo Spirito il 9 novembre. Il giorno dopo Cristian De Cupis è stato trasferito in ambulanza nell’Ospedale Belcolle di Viterbo che ha un reparto protetto per i detenuti: lì viene sottoposto a una serie di accertamenti clinici, compresa una Tac.
Il 12 novembre però l’ uomo muore.
Secondo i discutibili risultati dell’ autopsia la causa del decesso sarebbe riferibile a un mero infarto. Ma i familiari, contesta Marroni, «sono stati avvisati dopo la morte di De Cupis e l’ autopsia è stata fatta solo con il medico nominato dal Pm». Secondo le notizie raccolte dal garante, due giorni prima del fermo la vittima stava cercando lavoro nel centro di orientamento per gli ex detenuti e i tossicodipendenti: voleva fare il giardiniere. Marroni invita anche la magistratura «a fare al più presto chiarezza». De Cupis, secondo Marroni affetto da diverse patologie, viene arrestato il 9 novembre alla stazione Termini per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Condotto al pronto soccorso del Santo Spirito l’ uomo, che aveva delle escoriazioni alla fronte, avrebbe riferito ai medici di essere stato percosso dagli agenti che lo hanno arrestato. A chi lo ha incontrato nei giorni del ricovero l’ uomo è parso a tratti agitato, ma non in condizioni tali da far immaginare gravi problemi di salute. Il 10 novembre è stato anche convalidato il fermo e disposti i domiciliari non appena finita la degenza. Lo stesso De Cupis, secondo fonti investigative, prima del suo trasferimento al nosocomio, avvenuto due giorni dopo l’arresto del 9 novembre, non sarebbe mai stato perquisito, tanto che aveva ancora con sé il telefono cellulare. Sono due delle novità emerse nell’ambito dell’inchiesta sulla morte dell’uomo aperta dalla procura della Repubblica di Viterbo.
L’esistenza di un testimone è stata rivelata dal Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, che aveva reso nota la vicenda due giorni fa. «Mi ha telefonato un avvocato – ha detto Marroni – riferendomi di aver assistito alle percosse inflitte dagli agenti della polizia ferroviaria a De Cupis mentre veniva ammanettato. Mi ha anche detto di essere disposto a testimoniare davanti agli inquirenti. E’ ormai chiaro che l’uomo, morto d’infarto a soli 36 anni, ha subito delle percosse».
Secondo la polizia ferroviaria di Roma, invece, De Cupis si sarebbe scagliato contro gli agenti e poche ore prima dell’arresto avrebbe anche dato un pugno a un passante. Quest’ ultimo episodio sarebbe documentato dal filmato di una telecamera di sorveglianza.
Marroni ha anche riferito che all’autopsia non ha assistito il consulente di parte, che non è riuscito ad arrivare in tempo a Viterbo, nonostante i periti della procura lo abbiano atteso a lungo.
Secondo fonti investigative, il pm Stefano D’Arma, titolare del fascicolo, sta tentando di accertare anche perché De Cupis, oltre a non essere mai entrato in carcere e a non essere stato registrato in alcuna matricola, fino al suo ingresso nel reparto di medicina protetta dell’ospedale di Viterbo, alle 23 del 10 novembre, non era stato nemmeno mai perquisito. Come risulta dal verbale inviato alla procura della Repubblica, infatti, gli agenti in servizio gli hanno trovato in tasca e sequestrato il telefono cellulare funzionante, alcuni medicinali e altro materiale che un detenuto, quale egli era formalmente, non avrebbe dovuto avere.
A chiedere l’esecuzione dell’autopsia sul suo corpo, ancora prima che fosse disposta dalla procura, è stato il primario del reparto di medicina protetta, l’infettivologo Giulio Starnini. Lo avrebbe fatto perché al momento del ricovero De Cupis aveva riferito al medico in servizio di essere stato picchiato durante l’arresto. Lo stesso medico ha annotato sulla cartella clinica la presenza di alcune piccole escoriazioni sulla fronte, ma nessun altro segno di violenza sul corpo. I periti che hanno eseguito l’autopsia hanno concluso che il decesso sarebbe stato causato da un infarto sopraggiunto durante il sonno.
IL DEBITO NON E' PUBBLICO MA DELLO STATO MASSOMAFIOSO E DELLE LOBBY FINANZIARIE
Il debito non è pubblico ma dello Stato massomafioso e delle lobby finanziarie che da oltre 150 anni hanno sistematicamente depredato ogni risorsa pubblica, nel deliberato scopo di alimentare la corruzione e finanziare la criminalità organizzata, che si è aggiudicata il 90 per cento degli appalti di grandi opere pubbliche.
Quello che viene comunemente definito come “debito pubblico” è esclusivamente imputabile alla casta di politici, banchieri, tecnocrati alla Mario Monti e alle massime cariche dello Stato, nonché alla stessa magistratura di regime che per complicità o codardia non ne hanno mai impedito la crescita esponenziale, sino all’attuale dissesto dell’intera nazione.
Sequestriamo i beni di banche, società off shore, politici corrotti, imprenditori di regime e mafiosi. Processiamo l’intera classe dirigente per crimini contro l’umanità!
Pubblichiamo di seguito il testo della denuncia-querela nei confronti delle massime cariche dello Stato pervenutaci da un gruppo di cittadini e depositata presso le competenti A.G. della Regione Lazio.
Alla Procura Della Repubblica Competente
QUERELA/DENUNCIA CONTRO :
1) Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano;
2) Il Presidente della B.C.E. Mario Draghi;
3) Il Presidente del consiglio dei ministri Silvio Berlusconi;
4) Il Presidente della Camera Gianfranco Fini;
5) Il Presidenti del Senato Renato Schifani;
6) Tutti i Ministri dei governo Berlusconi (all’apparenza appena dimesso, esautorato?);
7) Tutti i segretari dei partiti dell’arco parlamentare
8) Tutti i Parlamentari che hanno accettato passivamente il “Golpe”
9) E quant’altri coinvolti nei fatti qui descritti che si ravvisassero nel corso delle indagini.
Per le ipotesi dei reati p. e p. dagli articoli:
1) Alto tradimento (art.90 Costituzione);
2) Concorso formale in reato continuato (art.81 c.p.);
3) Pene per coloro che concorrono nel reato (art.110 c.p.);
4) Circostanze aggravanti (art.112 c.p.);
5) Attentato contro l’integrità l’indipendenza e l’unità dello Stato (art.241 c.p.);
6) Intelligenze con lo straniero a scopo di guerra contro lo Stato italiano (art.243 c.p.);
7) Corruzione del cittadino da parte dello straniero (art.246 c.p.);
8) Infedeltà in affari di Stato (art.264 c.p.);
9) Attentato contro la Costituzione dello Stato (art.283 c.p.);
10) Usurpazione di potere politico o comando militare (art.287 c.p.):
11) Attentati contro i diritti politici del cittadino (art.294 c.p.);
12) Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio (art.319 c.p.);
13) Corruzione di persona incaricata di pubblico servizio (art.320 c.p.);
14) Abuso d’ufficio (art.323 c.p.);
15) Omissione di atti d’ufficio (art.328 c.p.);
16) Interruzione d’un servizio pubblico o di pubblica utilità (art.331 c.p.);
17) Usurpazione di funzioni pubbliche (art. 347 c.p.);
18) Associazione a delinquere (art.416 bis);
19) Circostanze aggravanti (art.456 c.p.);
20) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.476 c.p.);
21) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.477 c.p.);
22) Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.479 c.p.);
23) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in certificati (art.480 c.p.);
24) Falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici (art.481 c.p.);
25) Falsità materiale commessa dal privato (art.482 c.p.);
26) Falsità ideologica commessa dal privato in atti pubblici (art.483 c.p.);
27) Falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un pubblico servizio (art. 493 c.p.);
28) Istigazione o aiuto al suicidio (art.580 c.p.);
29) Riduzione in schiavitù (art.600 c.p.);
30) Furto (art.624 c.p.);
31)
32) Truffa (art.640 c.p.);
33) Circonvenzione di persone incapaci (art.643 c.p.);
34) Abuso della credulità popolare (art.661 c.p.);
35) Ed eventuali altre fattispecie di reato che venissero rilevate nel corso delle indagini.-
36)
LUOGO DI COMMISSIONE : Tutto territorio nazionale
TEMPO DI COMMISSIONE : Reati in corso di esecuzione;
Persone offese: la Repubblica italiana, tutti i Cittadini italiani, la Nazione italiana.
Questa è una denuncia che chiede al potere giudiziario di prendere una chiara ed inequivocabile posizione rispetto a questi illeciti, politici, finanziari, economici, morali.
Considerazione
Qualche anno fa è stata la seconda volta dalla instaurazione della Repubblica che siamo chiamati a dare il nostro espresso voto confirmativo su un argomento basilare della vita politica : la modifica della parte seconda della Costituzione.
Era ora che, come inserito dai Padri Costituenti previdentemente nello stesso testo della Costituzione, che ben avevano capito, conoscevano ed immaginavano la possibile limitatezza della Costituzione nell’evolversi della società nel divenire del tempo, qualcuno ponesse mano alla modifica, non del dettato dei principi costituenti dello Stato Italiano e della Repubblica, ma allo snellimento, ammodernamento, attualizzazione del testo della Costituzione.
Era ora che si cambiasse e soprattutto che qualcuno si degnasse di chiedere il nostro parere.
Ricordo che la costituzione degli Stati Uniti d’America è stata modificata ben ventisette volte da quando è entrata in vigore, e gli Statunitensi non ci trovano nulla di strano ad aggiornarla periodicamente per metterla al passo con la mutazione dei tempi.
Il testo della Costituzione all’articolo 1 comma 2 dice :
< ….La Sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.>;
All’articolo 56 seguita molto congruamente :
< ……La Camera dei Deputati è eletta a suffragio universale e diretto.> ;
Ed anche all’articolo 58 continua molto avvedutamente :
< …..I Senatori sono eletti a suffragio universale e diretto dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età.>;
ma da questo punto in poi incominciamo a deviare dalla retta via logica e razionale di procedere ed appaiono le incongruenze, illogicità, assurdità… i paradossi le sottrazioni di potere e Sovranità del popolo.
E quindi la Costituzione all’articolo 83 cita :
< …Il Presidente della Repubblica è eletto dal parlamento in seduta comune dei suoi membri…….>.
Ma non era stabilito all’articolo 1 che ….La Sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione? Perché mai il popolo dovrebbe demandare il potere della sovranità popolare ad altri senza validi motivi??, e quando mai l’ha, o l’avrebbe, fatto???;
La Costituzione all’articolo 59 riporta :
Prima riflessione
Mai in tutta la storia della Repubblica che ci sia stato un uomo col senso delle istituzioni (vedi articolo 3) ed abbia rinunciato consapevole dell’affronto all’uguaglianza tra cittadini.
Seconda riflessione
Allora per la stessa logica demenziale, per equità di trattamento, dovrebbero essere nominati consiglieri a vita con potere di voto tutti coloro che sono stati presidenti di un qualche ente, altrettanto tutti quelli che sono stati presidenti di consigli d’amministrazione di aziende private, e tutti i presidenti di ogni genere di istituzione fino a giungere al condominio di casa.
Sì perché sennò verrebbe contraddetto l’articolo 3 , come fino ad oggi è stato ed è, articolo 3 che dice :
< …. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Il che mi sembra venga evidentissimamente smentito dagli articoli già citati e da quelli di seguito evidenziati.
E questo è un vulnus insanabile ed assoluto, indegno della cosiddetta “Carta Costituzionale!” che già solo per questo motivo andrebbe abrogata, riscritta e corretta secondo logica, razionalità e soprattutto in onore del principio di eguaglianza di trattamento e di diritti fra cittadini.
In particolare in merito ai rapporti tra cittadini e le istituzioni dello Stato.
Ma non s’era stabilito all’articolo 1 che ….La Sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione?
Vedi articolo 3 ??.
E allora… perché mai (art.59)
Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
Io mi domando …. Ma come può il nostro primo funzionario dirigente dello Stato, dipendente a tempo determinato, il Presidente della Repubblica, che già il nostro Consiglio d’Amministrazione (Il Parlamento) ha nominato usurpando il nostro legittimo diritto di elezione, senza interpellarci né consultarci, nominare a sua volta altri funzionari dello Stato a nostra insaputa a cui però egli (primo funzionario) ci costringe a pagare la loro congrua e pingue prebenda mensile di circa quaranta milioni di vecchie lire, nonché tutte le regalie e pertinenze del caso.
Non vale la pena di entrare nella disamina dei meriti che hanno permesso la traslazione di queste cariatidi dal Quirinale al Senato, perché la Costituzione non lo prevede, e soprattutto non ce ne sono.
Voglio però focalizzare l’attenzione sul fatto che stipendiando immeritatamente ed indebitamente i sette attuali senatori a vita, che noi non abbiamo eletto (di qualunque tendenza noi fossimo questo è un dato di fatto), costoro influenzano il dibattito politico e le votazioni (senza averne titolo e mandato popolare), determinando così le sorti politiche, economiche e sociali del Paese, ancor più falsando e distorcendo la Volontà Popolare e l’esito delle votazioni parlamentari.
È mai ammissibile e tollerabile quanto descritto in un paese che si definisce democratico?
Ora, in questi giorni di metà novembre ci tocca sopportare quest’ulteriore affronto alla volontà popolare, alla sovranità del cittadino, al sacrosanto diritto dell’ lettore di vedere a capo del Governo …….se non il proprio eletto….. quantomeno di uno degli eletti, seppure del partito antagonista…..
No!!
Analisi sintetica dei fatti :
1) Il Presidente della Repubblica ….. che (come abbiamo sopra ben visto),,, io ….. e nessuno dei cittadini elettori si è mai sognato di eleggere a Presidente…….
2) Designa un tizio non eletto da nessuno…… (che è consulente e collaboratore della Goldman-Sachs da “illo tempore”……
3) il quale a sua volta nomina ministri degli emeriti personaggi da nessuno votato e meno che mai eletto, dove la volontà popolare e la sovranità dei cittadini proprio non ha avuto nessuna occasione per esprimersi… ed al contrario è stata spudoratamente beffata, raggirata e truffata.
4) ed oggi ci ritroviamo dei perfetti usurpatori che nessuno ha votato, né eletto… a dirigere il paese;
5) personaggi che hanno violato ogni norma costituzionale e ogni linea di Diritto e ogni Sovranità popolare e che non hanno nessuna investitura popolare… e che sono in totale carenza di mandato istituzionale…
6) e che in barba a tutte le norme, regolamenti, logica, Diritto, a partire da oggi hanno la ferma intenzione di prendere in futuro decisioni a scapito ed in danno del popolo;
7) popolo che in una repubblica democratica e libera, come noi dovremmo essere, ha il titolo assoluto, imprescindibile, inequivocabile, inalienabile di sovranità sulle proprie decisioni.
8) Sovranità che nessuno, neppure, e meno che mai, il Presidente della repubblica può sottrarre ai legittimi detentori …. Che sono soli e soltanto i CITTADINI.
Ora veniamo alla sequela di situazioni che si sono venute a creare in questi ultimi giorni…
In estrema sintesi il governo Berlusconi è stato assalito da ogni posizione mediatica, politica, giudiziaria… anche con attacchi frontali al direttamente alla persona, alla sua famiglia, alle sue aziende…
Berlusconi si è difeso abbastanza gagliardamente su molti fronti ma alla fine la settimana scorsa, quando sono stati portati attacchi alle sue aziende, è stato toccato sul tenero… e quando in pochi giorni ha perso qualche centinaio di milioni in valore azionario delle sue aziende ha capito che era arrivato il momento di adivenire a più miti consigli…
Dopodichè ha rassegnato le dimissioni….
Fin qui siamo in tema di ricatti, ma riguardano lotte di potere fra visioni politiche in lotta di basso impero….in un regime in disfacimento è comunque illegale, ma comprensibile… e soprattutto pur se coinvolge i sacrosanti diritti dei cittadini ad essere ben governati… e certamente non lo eravamo … però di rilevante a livello penale (che coinvolgesse i cittadini) non c’era nulla al momento di macroscopicamente ravvisabile…..
Ora però le cose si sono aggravate e nei comportamenti sopra descritti ci sono rilevanti e notevoli fattispecie di reato.
Pure se è lecito e previsto che il Presidente della Repubblica nomini fino a cinque senatori a vita….
che secondo me è un furto legalizzato, è comunque previsto dalla Costituzione e quindi in questo momento legittimo…..
Certo l’averlo fatto in previsione di una nomina a capo del futuro governo è davvero emblematico di una intenzionalità di delinquere, sapendo di delinquere, e tentando di giustificare ed avvalorare in qualche modo un’azione che si sa perfettamente essere contro il dettato costituzionale e soprattutto contro il VOLERE E LA SOVRANITA’ POPOLARE.
E in considerazione del fatto che in questo particolare momento storico/economico/politico di eccezionale gravità il Paese è chiamato a prendere delle gravissime decisioni che ne cambieranno obbligatoriamente la storia…..
Non è accettabile un comportamento del genere…e cioè che sia chiamato a governare il Paese una masnada di usurpatori, che in barba a tutte le regole che ci siamo dati… prenda impunemente, arbitrariamente ed usurpativamente decisioni epocali sulle spalle dei Cittadini –Sovrani che sono stati scavalcati da degli infami con le ghette ed i colletti bianchi, travestiti da persone per bene si sono impossessati delle leve del POTERE..
Come si potrebbe chiamare una simile concatenazione di avvenimenti?????
Non so voi, io tutto questo lo chiamo :
COLPO DI STATO
Da parte delle banche internazionali
Ma chi sono gli autori, almeno quelli manifesti?
Mario Monti – presidente del consiglio:
A) Dal 2010 è presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento “neoliberista” fondato nel 1973 da David Rockefeller
B) è membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg (molto chiacchierato gruppo di affaristi e dato che le discussioni durante questa conferenza non sono mai registrate o riportate all’esterno, questi incontri sono stati oggetto di critiche ed anche oggetto di varie teorie del complotto.
C) al 2005 è international advisor per Goldman Sachs e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute, presieduto dalla economista statunitense Abby Joseph Cohen.
D) È advisor della Coca Cola Company., etc., etc.;
Corrado Passera
– Sviluppo Economica:
amministratore delegato di Banca Intesa,artefice del processo che
porterà all’integrazione tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI dando vita a Intesa Sanpaolo;
Elsa Fornero – Lavoro e Pari Opportunità:
Vice Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo, membro della
commissione di esperti valutatori presso la World Bank (2003-4);
Piero Gnudi – ministro senza portafogli: consigliere di amministrazione di Unicredito Italiano;
Fabrizio Barca – ministro senza portafogli per la Coesione territoriale
direttore di Area nel Servizio Studi della Banca d’Italia S.P.A., Capo del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e di Coesione ….. poi al Tesoro con Carlo Azeglio Ciampi, dove ha diretto il dipartimento per le politiche territoriali di sviluppo. I
Piero Giarda socio di “ASTRID” e dell’Aspen Institute.
Francesco Profumo
Già membro del Consiglio di Amministrazione di Reply, di Fidia SpA, Unicredit Private Bank, il 12 aprile 2011 è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia e ha svolto ruolo di Consigliere per Il Sole 24 Ore e per Pirelli.
Paola Severino
Ha difeso, tra gli altri, Romano Prodi nel processo sulla vendita della Cirio, il legale della Fininvest Giovanni Acampora nel processo Imi-Sir, Francesco Gaetano Caltagirone nell’inchiesta di Perugia su Enimont, Cesare Geronzi pr il crac della Cirio, l’ex segretario generale del Quirinale Gaetano Gifuni nell’indagine sui fondi per la gestione della tenuta di Castelporziano. Ha lavorato nello studio di Giovanni Maria Flick prima che il professore fosse nominato Guardasigilli del governo Prodi, ha rappresentato l’Unione delle comunità ebraiche nel processo al nazista Erich Priebke, e tra le società-colosso alle quali ha dato assistenza legale ci sono Eni e Telecom.
Di Benedetto, marito della più nota Paola Severino, l’ ex funzionario che diventò commissario Consob…. di Paolo Di Benedetto si sapeva solo che era amministratore delegato della società di gestione dei fondi di investimento delle Poste. Di Benedetto è dal marzo 2000 amministratore delegato di BancoPosta Fondi Sgr. Lo ha nominato l’ ex amministratore delegato delle Poste Corrado Passera.
Elsa Fornero
Vicepresidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa San Paolo. Vicepresidente della Compagnia di San Paolo. Sposata all’economista Mario Deaglio Presidente del Consiglio di amministrazione di Consel SpA, società finanziaria a Torino, del Gruppo Banca Sella e partecipata da Alleanza Toro, fratello di Enrico Deaglio di “lotta Continua”.
Il principale responsabile Napolitano, demolitore ed usurpatore, sorretto dalla casta dei giornalai, dei pennivendoli (ex di “Lotta Continua” e “Potere Operaio”, e dai vari TG, ha forzato I tempi della crisi, nominando senatore a vita Monti con il chiaro fine di incaricare l’economista della Goldman Sachs e Della BCE alla guida del governo, ancor prima di aver consultato I partiti della maggioranza uscente e dell’opposizione. …….
Ecco la descrizione dei fatti di Paolo Barnard che faccio mia in “toto” e che ben documenta tutte le fasi e gli sviluppi di questa infame, studiata e predefinita concatenazione di eventi.
I Fatti
I golpisti finanziari che hanno terminato la nostra democrazia dopo 63 anni di vita sono stati condotti al Palazzo italiano da Mario Draghi e dal Group of Thirty. Ad attenderli dentro il Palazzo vi era Giorgio Napolitano, da 35 anni uomo di punta in Italia del Council on Foreign Relations degli USA e amico delle loro multinazionali, come da lui stesso dichiarato molti anni or sono su Business Week.
Si consideri quanto segue:
1) La sovranità legislativa italiana, quella economica ed esecutiva, già compromesse dai Trattati europei e dall’Euro (si legga Il Più Grande Crimine 2011), sono state terminate del tutto. Ciò è evidente persino nei titoli del Corriere (della sera) di questi giorni, non c’è bisogno di leggere Barnard o altri.
2) Le misure di austerità – si legga la rapina della pubblica ricchezza e del futuro di milioni di famiglie italiane attraverso un collasso pilotato dell’economia che tali misure portano senza dubbio – non hanno ora più ostacoli, e sono espressione del volere di poteri finanziari non eletti dagli italiani. Il Parlamento non ha avuto voce in capitolo, ha dovuto obbedire di corsa, cioè è stato esautorato di fatto da forze straniere.
3) Saranno decenni di sofferenze e lacrime e sangue per i cittadini, un impoverimento mai visto dal 1948 e tanti morti anzi tempo a causa della demolizione dei servizi. I punti 1, 2 e 3 formano i contenuti sufficienti per un’accusa di alto tradimento della patria da parte di Mario Draghi e di Giorgio Napolitano, che devono essere incriminati e arrestati.
Se pensate che questa sia retorica di un esagitato, si legga la letteratura economica americana sulla crisi dell’Eurozona per fugare ogni dubbio, e si visiti l’Irlanda o la Grecia, vittime prima di noi di questi golpisti.
Questo è un colpo di Stato.
Mario Draghi è membro del Group of Thirty (GOT), dove la sua presenza segna il più scandaloso conflitto d’interessi della storia italiana, alla luce del disastro democratico che stiamo vivendo (prendano nota i demenziali travagliati dipietrosi che per anni sono corsi dietro al conflitto d’interessi del presunto ladro di polli e hanno ignorato quello dei veri ladri planetari).
Il lavoro dell’eccellente Corporate Europe Observatory ha denunciato il GOT e ciò che vi accade. Fondato nel 1978, è una lobby dove impunemente i grandi banchieri si mischiano a pubblici funzionari di altissimo livello.
Ecco i principali membri: Jacob A. Frenkel, di Jp Morgan Chase – Gerald Corrigan, Managing Director del Goldman Sachs Group – Jacques de Larosière, Presidente del Gruppo UE sulle risposte alla crisi finanziaria – William C. Dudley, ex Goldman Sachs oggi alla Federal Reserve di NY – Mervyn King, governatore della Banca Centrale d’Inghilterra – Lawrence Summers, ex ministro del Tesoro USA, oggi al Bilderberg Group – Jean-Claude Trichet, uno dei padri dell’Euro, ex governatore della BCE – David Walker Senior Advisor, Morgan Stanley International – Zhou Xiaochuan, governatore Banca Centrale Cinese – John Heimann, Istituto per la Stabilità Finanziaria – Shijuro Ogata, Vice Presidente, Commissione Trilaterale – inoltre vi sono passati Tommaso Padoa-Schioppa (ex Min. Finanze) e Timothy Geithner (attuale Min. Finanza USA). Ripeto: Draghi ne è membro oggi.
Cioè, in esso si mischiano i lobbisti della finanza bancaria più criminosa della Storia e i pubblici controllori delle medesime banche.
Mario Draghi arriva alla BCE fra il 31 ottobre e il primo novembre.
Il colpo di Stato finanziario contro l’Italia si svolge nella settimana successiva, il governo eletto ne è spazzato via.
Mario Draghi poteva fermare la mano degli speculatori golpisti semplicemente ordinando alla BCE di acquistare in massa i titoli di Stato italiani.
Infatti tale acquisto avrebbe, per la legge basilare che li regola, abbassato drasticamente i tassi d’interesse di quei titoli, il cui schizzare in alto a livelli insostenibili stava portando l’Italia alla caduta nelle mani degli investitori golpisti.
Essi sarebbero stati fermati, resi inermi di fronte al fatto che la BCE poteva senza problemi mantenere a un livello basso costante i tassi sui nostri titoli di Stato. Ma Mario Draghi siede alla BCE e non fa nulla.
Non siate ingannati dalla giustificazione standard offerta per questo rifiuto di acquistare titoli italiani da parte della BCE.
Vi diranno che le è proibito per statuto, ma non è vero: infatti clausole come la SMP Bond Purchases lo permettono, e anche le regole sulla stabilità finanziaria del trattato d Maastricht, come scritto di recente da Marshall Auerback e da altri. Draghi poteva agire, eccome.
Risultato: il golpe.
Da ora le elite finanziarie sono col loro aguzzino Mario Monti al governo a Palazzo Chigi. Fine della democrazia italiana fondata nel 1948. Comandano i mercati, non il Parlamento. Tutto ciò è stato ampiamente discusso da Mario Draghi con i suoi camerati al Group of Thirty, secondo un copione che trapelava da anni sulle pagine della stampa finanziaria anglosassone.
Silvio Berlusconi era stato avvistato più volte dell’esistenza di quel copione: “L’Italia ha problemi gravissimi, ha bisogno di una iniezione di libero mercato con riforme economiche neoliberali… fra cui ridurre le tasse, tagli all’impiego pubblico e alle pensioni, rafforzare il settore dei servizi privati, e rendere più facili i licenziamenti”, cioè esattamente quello che sta accadendo in queste ore nelle riforme che il golpe ci ha imposto, facendosi beffe, come già detto, del Parlamento non più sovrano.
La prescrizione in corsivo è del Neoliberista fanatico Alberto Alesina nell’Aprile del 2006. Lo stessa anno in cui Draghi prendeva il comando della Banca d’Italia, dopo aver lasciato la banca d’investimento più criminosa del mondo, Goldman Sachs, in cui resse una posizione di comando nel settore Europa proprio mentre la Goldman aiutava la Grecia a truccare i propri conti pubblici nel 2002.
Draghi mentì negando di essere stato in carica a Golman Sachs nei mesi della truffa, ma fu smascherato dalle audizioni del Senato USA, nientemeno. Tornando al golpe.
Le conseguenze sociali, le sofferenze per milioni di italiani per decenni, la scure che si abbatte sul futuro dei nostri piccoli, sui pochi preziosi anni che rimangono agli anziani indigenti, sull’ambiente, e sulla democrazia, saranno tragici. Nell’ordine di migliaia di volte peggiori di qualsiasi danno le mafie regionali abbiano mai potuto infliggere all’Italia, e col concreto pericolo di prostrarla per intere generazioni.
Alla luce di tutto ciò, e mentre si fatica a non emigrare di fronte all’idiozia epica di masse di italiani che festeggiano l’arrivo dei golpisti (sic), è doveroso chiedere l’incriminazione e l’arresto per alto tradimento di Mario Draghi e di Giorgio Napolitano in quanto cittadini italiani.
Tutto ciò premesso, con riserva di fornire ulteriori chiarimenti, se del caso, e facendo riferimento al dettato degli artt. :
241 Attentato contro l’integrità l’indipendenza e l’unità dello Stato;
243 Intelligenze con lo straniero a scopo di guerra contro lo Stato italiano;
246 Corruzione del cittadino da parte dello straniero;
264 Infedeltà in affari di Stato (art.264 c.p.);
283 Attentato contro la Costituzione dello Stato;
287 Usurpazione di potere politico o comando militare;
294 Attentati contro i diritti politici del cittadino;
ed in particolare agli artt. 283, 287 e 294.
In conclusione e ribadendo ….E’ mai possibile che in un Paese che si dichiara democratico…..
e in cui il Potere e la Sovranità sono in capo esclusivo del cittadino ……
a) ci sia un tizio che si chiama Presidente della Repubblica che il Cittadino non ha mai votato e meno che mai ha eletto che…..
b) a sua volta nomina un emerito sconosciuto che nessuno ha mai votato, né eletto….
c) Il quale usurpatore a sua volta convoca una combriccola e consorteria varia per la maggior parte sotto contratto delle banche sia nazionali che internazionali …. ed incarica questi ceffi in un momento transizione epocale come questo di decidere le sorti e di prendere decisioni di lacrime e sangue sulla pelle dei CITTADINI ITALIANI, che mai si sono sognati né di votarli, né di eleggerli, né di incaricarli… ma a cui per di più, colmo della beffa, devono pagare un profumatissimo stipendio.
Questo è semplicemente folle….. oltre che incostituzionale, (vedere artt.61 – 87 – 88 – 90)
CHIEDIAMO
di procedere per la penale punizione dei colpevoli, nonché richiedere gli opportuni sequestri di documenti cartacei e telematici, etc., ai fini di:
a) assicurare la prova dei reati;
b) impedirne la soppressione e l’inquinamento;
c) impedire la continuazione dei reati;
d) assicurare la solvibilità dei responsabili nei confronti dello Stato e dei cittadini cui deve essere risarcito l’ingente ed immane danno morale ed esistenziale cagionato con i comportamenti che si descrivono.
Sollecitiamo pure l’esecuzione di opportune perizie per la conferma della qui fornita ricostruzione.
Ricordo, sottolineo ed enfatizzo ad uso di chi mi legge rammentando l’ obbligatorietà dell’azione penale in caso di evidenti violazioni di legge e l’altrettanto obbligatorio arresto in caso di flagranza di reato, e qui se ne sono verificate a josa, ricordo altresì il giuramento prestato nei confronti della Legge, delle Istituzioni, della Repubblica, dello Stato e dei Cittadini italiani tutti, a cui l’operato di questo giudice si deve uniformare e deve rispondere, e di cui noi a nostra volta saremo severi giudici.
Chiediamo quindi la punizione nei termini di legge per tutti i reati sopra contestati, e quant’altro ravvisabile nell’esposizione dei fatti a scaturenti dalle indagini, il ripristino della legalità, della giustizia e le più severe sanzioni e condanne previste dalla LEGGE.
Ci riserviamo inoltre di costituirci parte civile nell’instaurando procedimento penale;
e, ai sensi dell’ex art. 408 c.p.p., chiediamo di essere avvisati in caso di richiesta di archiviazione.
IN FEDE.
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LA DENUNCIA E’ STATA PRESENTATA OGGI : 18-11-2011


S.O.S. AMIANTO E MALAGIUSTIZIA
S.O.S. Amianto Fiamme Gialle – sentenza a sorpresa
La sentenza n. 186/2011/Pensioni, pubblicata il 10.10.2011 dalla Corte dei Conti del FVG di Trieste, ha respinto, a sorpresa, il ricorso dell’appuntato scelto in congedo della Guardia
di Finanza B. F. (iscritto per motivi professionali nel Registro Regionale degli Esposti all’Amianto del FVG e affetto da varie patologie) finalizzato al riconoscimento dei diritti previdenziali per esposizione qualificata ultradecennale all’amianto per i periodi di servizio prestati dal 1985 al 2008, a Trieste, presso il Porto Nuovo/Molo F.lli Bandiera
15 e la caserma G. di F. “Campo Marzio” di via Fiamme Gialle 6. In merito alle notevoli evidenze, emerse in causa, a riguardo dell’inquinamento ambientale per amianto dei predetti siti, a nulla sono valsi, gli sforzi del difensore legale del graduato e del suo Consulente Tecnico per avvalorare la tesi di inquinamento ambientale (in particolare per quanto riguarda l’edificio di via Fiamme Gialle 6) superiore ai limiti di Legge (0,1 ff.ll sulle otto ore lavorative), ciò in opposizione ad una consulenza Tecnica d’Ufficio assolutamente ritenuta da rinnovare o da discutere, in subordine, per i necessari approfondimenti del caso. Riportiamo, in proposito, tratto dalla sentenza stessa, uno stralcio più che significativo sulle motivazioni reperibili in atti:
<<[…] Tuttavia anche ad
ammettere, per ipotesi, la fondatezza degli argomenti del consulente del
ricorrente in merito ad una risalente grave di degrado della centrale di
trattamento dell’aria e quindi la rilevanza dell’esposizione lavorativa
all’amianto su otto ore al giorno in tale Caserma, ciò potrebbe essere
ovviamente ammesso, per il Sig. B., solo per i due o tre anni ivi
trascorsi dal 16.10.1989 sino alla bonifica della Caserma
dall’amianto attuata negli anni 2000/2001, nella quale fu rimosso l’impianto di
condizionamento oggetto del discutere. Pertanto se anche, in ipotesi, si
addivenisse a dichiarare essere sussistita una qualificata esposizione
lavorativa all’amianto del ricorrente in tali due o tre anni, tale accertamento
non consentirebbe al Sig. B. F. di accedere ai benefici previdenziali richiesti,
in quanto l’art. 13, comma 8, della L. 257/1992, presuppone una accertata
esposizione lavorativa all’amianto “per un periodo superiore a dieci anni”.
[…]>>
Motivazioni molto
difficili da accettare per il ricorrente (condannato tra le altre al pagamento
delle proprie spese processuali e della tanto contestata Consulenza Tecnica
d’Ufficio), che impediscono la rinnovazione della CTU e, soprattutto,
l’approfondimento delle risultanze emerse, richiesti vivacemente anche
nell’interesse collettivo. E’ infatti singolare osservare come nel dispositivo
finale il computo del periodo, dal 16.10.1989 al 2001, equivalga non certo ai
“due o tre anni” dichiarati dal giudice, ma sicuramente a molto
più di dieci, cioè quanto basta per dar corso al riconoscimento stesso…
Amianto? No Thank You!
– http://www.youtube.com/watch?v=0xnUX29D_eE: Campagna informativa contro l’amianto della
Webcommunity di Arte e Poesia Anforah.
Trieste, 2 novembre 2011
Fedele Boffoli (in Facebook)
www.Artepensiero.it/Fedele_Boffoli.htm
CASO CATANIA: COSA CI INSEGNA OGGI. PER UN GIORNALISMO FATTO DI VERITA'
“UN GIORNALISMO FATTO DI VERITÀ”
Caso Catania: cosa ci insegna oggi
“Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza e la criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili. pretende il funzionamento dei servizi sociali. tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”.
Questa è la nostra idea di giornalismo, non quella degli effetti facili e del clamore. Un giornalismo neutrale, non dipendente – neanche come favori leciti – da alcuno, ma apertamente schierato per gli interessi essenziali dei cittadini (fra cui una giustizia indiscussa, assolutamente al di là di ogni sospetto) e pronto, ogni volta che occorre, a prendere posizione.
Perché al lettore va data la “notizia”, ovviamente; ma questo ancora non basta: accanto alla notizia bisogna dare il contesto, senza di cui la notizia resta monca e incompleta e, in taluni casi, ambigua per difetto di completezza.
A questo ci siamo attenuti, nel “Caso Catania”, in questi anni e mesi. Insieme con pochi colleghi (Finocchiaro, Giustolisi, Travaglio e non molti altri) abbiamo cercato di fornire al lettore i dati essenziali della malattia della giustizia a Catania, dove – diversamente che a Palermo – la parola “Palazzo” ha sempre evocato complicatissime e non sempre innocenti manovre e non una semplice e secca applicazione della legge.
E’ una malattia che viene da lontano, e che non può essere curata dal suo interno.
Perciò sempre più numerosi cittadini e soggetti della società civile si sono via via accodati alla soluzione proposta, ormai da anni, dal vecchio e integerrimo magistrato Scidà: chiamare un giudice terzo, uno non intromesso; dare a un “uomo di fuori”la cura del bene essenziale, la giustizia, che i vari locali notabili tirano ognuno a sé, privandone i cittadini; e poi andare avanti.
Questa opinione, isolata dapprima e poi sempre più popolare, è stata da noi sostenuta apertamente e ora, in questi giorni, verrà approvata o respinta da chi ne ha il potere.
Il Csm, fra pochi giorni, nominerà finalmente, dopo ogni rinvio possibile, il nuovo magistrato a Catania; e qui comincerà una stagione nuova. O migliore dell’altra, essendovi finalmente un Palazzo efficiente; o sprofondata nel peggio, ribadendo la prassi della giustizia come potere dei potenti, o per atto o per omissione. In entrambi i casi, noi avremo fatto il nostro dovere.
* * *
Questa storia, che non è affatto locale, serve anche per illustrare, senza troppe parole, come intendiamo fare (rifare) i Siciliani. I Siciliani Giovani proseguirà, semplicemente, sulla stessa strada. Informazione e servizio pubblico, lotta ai poteri asociali e ricostruzione della società.
Non inventiamo niente, di nuovo c’è solo l’internet, col suo concetto di rete che va ben al di là delle tecnologie e che profondamente s’inserisce (forse più che in ogni altro caso in Italia) nella nostra storia.
Attenzione: siamo già in fase operativa, nel senso che da alcuni giorni è già aperto il palinsesto del numero uno, quello che uscirà il primo dicembre. Pertanto è necessaria un’accelerazione di tutto.
Finora è stato sostanzialmente il gruppo di progettazione (Salici, Gubitosa, Guglielmino e Nicosia) a fare il lavoro di fondazione, e l’ha fatto nei tempi previsti e bene. Ora bisogna completare il lavoro di base (siti, ezine, link, struttura aziendale, tipografia) e farlo mentre già si comincia a lavorare sui contenuti.
Nei prossimi giorni e settimane contatteremo quindi, nelle varie città, i colleghi, gli amici, le testate e i gruppi che sono interlocutori e co-protagonisti di questa impresa.
Ma vorremmo che già prima, spontaneamente, essi stessi cominciassero a fare proposte, a buttar giù idee, a mettere in cantiere servizi e iniziative. Senza bisogno di chiedere permesso a nessuno, e meno che mai a noi stessi, perché questa non è un’impresa nostra, ma di tutti.
Tutti coloro che lottano per una società più civile, da oggi o da trent’anni, a Palermo o a Milano, giovani d’età o di testa, hanno il diritto di starci dentro. Con l’obbligo di starci dentro degnamente, ché non è un gioco.
E’ un momento magnifico, per mettersi in cammino. La notte sta terminando, amici che non conosciamo ci aspettano; lo zaino è quasi pronto. Nel buio che a poco a poco s’illumina, la strada ancora una volta ci chiama.
Riccardo Orioles
Ucuntu n.120, 25 ottobre 2011 – www.ucuntu.org
