Milano, scacco al racket delle case popolari

Operazione per gli alloggi del Comune nel popolare quartiere di Quarto Oggiaro. Un ex ispettore fra i cinque arrestati: chiedeva prestazioni sessuali alle inquiline
 

Scacco al racket delle occupazioni abusive nelle case del Comune a Milano. C’è anche un pubblico funzionario, un ex ispettore della Gefi (che all’epoca dei fatti contestati gestiva per conto di Palazzo Marino gli alloggi oggetto delle perquisizioni) tra i cinque arrestati dell’ operazione antiracket condotta dalla squadra mobile e dal commissariato Quarto Oggiaro nell’omonimo quartiere della città. Si tratta di Marco Veniani, 55 anni, accusato di chiedere sesso agli inquilini abusivi per cancellare la pratica dello sgombero.

FOTO Il blitz a Quarto Oggiaro

Il gruppo aveva messo in atto un un sistema per gestire gli alloggi popolari e rompere i lucchetti degli appartamenti, dandoli poi a chi sborsava un prezzo fra i 1.500 e i 2.500 euro. Le accuse sarebbero di associazione per delinquere finalizzata alla compravendita di occupazioni abusive in alloggi pubblici e concussione, in quanto l’uomo era incaricato di pubblico servizio. Gli altri quattro destinatari delle ordinanze sono Giorgio De Martino, 66 anni, e Vincenzo Sannino, 63, custodi degli immobili in via Pascarella ai civici 18 e 20; Gaetano Camassa, pluripregiudicato di 69 anni, e Salvatore Rizzo, 49, che veniva usato come manovale per sfondare le porte. Il gip nel suo provvedimento ricorda le denunce dell’associazione Sos racket e usura, che nei mesi scorsi hanno portato ad altri arresti, in particolare attraverso un video che ha fatto scattare l’inchiesta.

VIDEO Le immagini che hanno fatto scattare l’inchiesta

Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Federica Centonze si legge che Veniani, agendo in qualità di incaricato di pubblico servizio, nel giugno 2008 avrebbe chiesto a un’inquilina abusiva “di procurargli indebitamente la disponibilità sessuale di giovani donne, lasciandole chiaramente intendere che lui stesso si sarebbe interessato per bloccare la pratica di sgombero dall’immobile dalla suddetta abusivamente occupato, unitamente al figlio minore, e chiedendo se in cambio gli procurava una ragazza che accettasse di intrattenere rapporti sessuali con lui, ovvero di congiungersi carnalmente o praticargli un rapporto orale, non riuscendoci stante il diniego” della donna.

da Repubblica.it

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