VALTELLINOPOLI E PROCESSO GANDELLI

IL CASO. NELL’APPALTOPOLI VALTELLINESE CADONO LE ACCUSE CONTRO GIANFRANCO GANDELLI.

Tribunale di Sondrio. Domani 19 ottobre 2012 avanti al Tribunale valtellinese, in composizione collegiale, si terrà la conclusiva e probabilmente decisiva udienza nel processo che vede imputato Gandelli Gianfranco, del tutto estraneo ai fatti, come già emerso nel corso del dibattimento, con tale Callina Davide, accusato principale di tre incendi dolosi e un presunto tentativo di estorsione.
Del tutto differente è la posizione dei due imputati, anche a livello simbolico, nella diversità dei difensori.
Ill Callina difeso dallo studio Ghedini-Longo, notoriamente principali difensori dell’ex premier Silvio Berlusconi.
Il Gandelli assistito dai legali di Avvocati senza Frontiere, in persona dell’Avv. Antonino Rossi.
I fatti: Callina e Gandelli, entrambi piccoli imprenditori della Valtellina, sono accusati di aver appiccato in tre circostanze incendi ad escavatori di due ditte di escavazioni della Valtellina rispettivamente la TMG e VALENA COSTRUZIONI e di aver richiesto il “pizzo” per € 100.000 nei confronti del titolare della TMG, Guglielmo Trivella.
Il processo è stato molto seguito nella piccola realtà valtellinese, sia per le anomalie che hanno contraddistinto le indagini sia per la circostanza che tale inchiesta ha determinato una vera e proprio terremoto a livello politico istituzionale nella città e nella provincia di Sondrio.
Infatti a seguito delle intercettazioni telefoniche con le quali erano state intercettati anche i cellulari delle persone offese, è emerso un incredibile ed impressionante sistema di corruzione nel settore degli appalti pubblici che ha coinvolto i vertici locali di Lega Nord e Pdl, partiti oramai da un ventennio egemoni degli equilibri affaristico-mafiosi in Valtellina.
Le gare d’appalto venivano, secondo la prospettazione accusatoria, pilotate con accordi fra le imprese TMG e VALENA COSTRUZIONI il cui titolare è il cognato del segretario della Lega Nord di Sondrio, con la partecipazione di imprese “di comodo” con sede fuori dalla provincia di Sondrio che partecipavano alle gare d’appalto solo per garantire una finzione di regolarità, quando al contrario gli appalti erano già stati assegnati previa lauti compensi ai vari politici, tecnici ed amministratori comunali….
Si sottolinea che contemporaneamente al processo Callina-Gandelli si sta svolgendo il dibattimento relativa alla c.d. “Appaltopoli in Valtellina”.
Venendo alla posizione di Gandelli Gianfranco, per cui AVVOCATI SENZA FRONTIERE ha prestato la propria assistenza legale, stante la posizione di vittima sacrificale e ubna chiamata di correità per coprire ben altre responsabilità, questi nel marzo 2008 veniva sottoposto ad un’ingiusta detenzione di ben 70 giorni sulla base a seguito di una alquanto strana “confessione” da parte del coimputato Callina Davide avvenuta presso i locali della Questura di Sondrio, alle due di notte, senza la presenza né dell’avvocato difensore, né del pubblico ministero, “confessione” contenente anche accuse di correità nei delitti di incendio doloso e tentativo di estorsione.
Non solo. Sempre nel corso delle indagini l’arresto di Gandelli veniva giustificato anche sulla base del contenuto di una telefonata intercettata fra Gandelli e il suo precedente difensore, Avvocato Giovanni Agostini del Foro di Sondrio. Telefonata pacificamente inutilizzabile in quanto lesiva del diritto di difesa.
Nel corso del dibattimento è emersa in maniera chiara e limpida l’estraneità ai fatti di Gandelli, le cui accuse si sono sfarinate progressivamente: i verbali di chiamata in correità sono stati dichiarati inutilizzabili in quanto contrari ai principi del giusto processo, l’analisi dei tabulati telefonici che secondo la tesi accusatoria avrebbe dovuto dimostrare la presenza dell’imputato sui cantieri oggetto degli incendi hanno portato a risultati opposti alle tesi accusatorie: non vi è alcuna prova che Gandelli fosse lì in quei giorni e in quegli orari.
Si aspetta domani la decisione del Tribunale di Sondrio, anche se nessuna sentenza potrà risarcire Gandelli di 70 giorni di ingiusta detenzione, di sofferenza morale e di condanna anticipata da parte della comunità valtellinese.
p. AVVOCATI SENZA FRONTIERE
la Segreteria

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