SPECULAZIONI TURISTICHE COSTIERE: CHIESTO L’INTERVENTO DELL’OLAF E DELL’ANTIMAFIA SULLA BAIA DI SISTIANA

 

SPECULAZIONI TURISTICHE COSTIERE: CHIESTO L’INTERVENTO DELL’OLAF E DELL’ANTIMAFIA SULLA BAIA DI SISTIANA

CHE FINE HANNO FATTO I 14 MILIONI DI EURO DI FINANZIAMENTI PUBBLICI SUI QUALI L’AUTORITA’ GIUDIZIARIA NON HA VOLUTO INDAGARE?
Trieste 2 dicembre 2010 – Greenaction Transnational ha presentato alla Direzione Investigativa Antimafia, alla Procura della Repubblica di Bologna ed all’OLAF (Ufficio Europeo Lotta Antifrode) un esposto   con “richiesta urgente di indagini coordinate e riapertura di quelle pretermesse dalla Procura della Repubblica di Trieste sulla realizzazione nella Baia di Sistiana (Comune di Duino Aurisina), con grave danno ambientale e paesaggistico, di complessi edilizi residenziali privati di lusso presentati quali villaggi turistici per ottenere le deroghe urbanistiche ed i finanziamenti pubblici destinati allo sviluppo di tale settore produttivo”.
Il caso riguarda il progetto di sviluppo turistico dell’unica baia della regione Friuli Venezia Giulia, quella di Sistiana, piccolo gioiello naturalistico dell’alto Adriatico, incastonata tra le vertiginose falesie di Duino e la costiera triestina.
L’attuale e invasivo progetto prevede la realizzazione di un villaggio turistico, di un marina, di strutture alberghiere, ottenute tramite imponenti lavori di escavazione sulle pareti carsiche che sprofondano nel mare con la creazione di un nuovo golfo artificiale.
Ma dietro a questo progetto si nasconde una lunga storia trentennale di fallimenti finanziati anche con soldi pubblici. Almeno 180 milioni di euro sarebbero spariti nel “buco nero” della Baia. Fallimenti che sarebbero serviti ad alimentare un “sistema” di governo politicamente trasversale. Ed anche sull’ultimo progetto si è stesa l’ombra dei finanziamenti occulti. Quattordici milioni di euro di fondi pubblici che hanno permesso alla società proponente di vedersi autorizzare il progetto. Quattordici milioni di euro che non potevano essere assegnati e che ora sembrano spariti nel nulla. Perché la Procura della Repubblica di Trieste non ha voluto indagare su questo nuovo scandalo del Nord Est?

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